If you can’t eat, just write.

martedì 3 settembre 2013

Pensieri delle 21

Arrivare alle nove di sera con una voglia di scrivere incontrollabile. Scrivere con la musica di sottofondo, una canzone appena scoperta che già mi piace, pensieri e parole che affollano la mente e l’unico modo per lasciarle andare è affrontare la tastiera. E così gettare sulla pagina bianca parole e parole. 
"Sfiorarsi l’anima è maledettamente pericoloso, e così si bypassa il cuore e si sfiora il cervello. Si spera così di razionalizzare un po’ per quel che si può il fiume di pensieri. Ma fino a che punto si è pronti a spingersi pur di nascondersi emozioni e paure? Buttare la polvere sotto il tappeto invece di spalancare le finestre. Ignorare il cordone ombelicale mai tagliato con certi posti e continuare a inciamparci. Socchiudere porte di ripostigli invece di entrare e fare pulizia. Alla fine si va in overdose di emozione non dette, sentimenti taciuti e paure. Si fa un’ indigestione di sé stessi. Alla fine. Ma la fine non è fine in realtà, ma solo il punto di partenza per iniziare a fare quello che si sarebbe dovuto fare molto tempo prima: pulire il cuore e farlo vivere, anche se fa male, così intorpidito, tagliare i cordoni e lasciare entrare la luce." 
Fine ai pensieri serali delle 21
"Pensieri da block notes nero, quello da tenere sempre in borsa, vecchio e con la copertina penzolante. Quello su cui riversare le parole impazienti e scarabocchi comprensibili solo a sé stessi. Spesso sono solo parole e simboli buttati lì, storie in potenza e che nasceranno, ma non ora, Ora è troppo presto, in anticipo rispetto a te, perfino. Aspettare a volte è l’unica strada, la più sana per maturare un altro po’ dentro. Solo un pizzico ancora e ancora. Metto le virgolette all’inizio del paragrafo e le chiudo qui."
Fine vera dei pensieri delle 21

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